mercoledì 22 maggio 2013

Morfeo lasciami riposare!

Sopra di me un cielo privo di luce con nuvoloni neri che minacciano pioggia; sotto di me un terriccio inumidito e del brecciolino che segna la pelle.
Io, nuda distesa al suolo con un imponente carico invisibile che non mi fa muovere. All'intorno tanta gente, persone, anonimi e conosciuti che con risa, battute e parole mi feriscono più del brecciolino tra la pelle.
Freddo, buio, dolore, paura, vergogna.


E dopo una giornata pesante non vedi l’ora di affondare il viso nel cuscino e lasciarti cullare da un Morfeo alquanto invitante ma “i sogni sono la rappresentazione di ciò che sentiamo dentro, di ciò che tendiamo a nascondere” e se ciò corrisponde alla verità, sto fingendo bene consumandomi dentro.


« Pensavo a quel gelo, a quel vuoto che avevo traversato e che lei si portava nelle ossa, nel midollo, nel sangue. Valeva la pena di rivivere ancora? Ci pensai, e intravvidi il barlume del giorno. Allora dissi "sia finita" e mi voltai »
(Orfeo ne L'inconsolabile di Cesare Pavese, dai Dialoghi con Leucò, Einaudi 1947)

2 commenti:

Esploratore lascia la tua impronta