lunedì 3 giugno 2013

Pasqua 2013

Che strana la vita, a volte ti insegna delle cose in modo totalmente bizzarro e casuale.
Chi l'avrebbe mai detto che delle semplici cuffiette potessero darmi una lezione cosi particolare.

Seratina come IO comanda, sabato sera passato in un locale con due chiacchiere, una birra, una cazzata, una birra, una flirtata, una birra, mia sorella che canta, una birra, birra, irra, rra, ra, a................................. consapevole del fatto che tornerai a casa sbronza e la mattina seguente ti dovrai alzare prestissimo, preparare in un batter d'occhio e correre a Termini (e arrivarci in orario) per non perdere il treno e non arrivare tardi al pranzo di pasqua a casa della nonna. La sera si conclude con ulteriore birra, maria e cornetto caldo appena sfornato e torni a casa alle 4 che non sai come ci sei arrivata.
Il telefono suona la sveglia alle 6.00 am. Ti svegli.. anzi no, non ti svegli ma ti alzi, fai colazione con cornetto comprato la sera prima e caffè-latte; ti lavi e vesti velocemente, piu comoda possibile senza pensarci neppure: metto i leggins fango, stivali bassi, felpone h&m e i capelli fortunatamente erano puliti per grazia divina, un pò di correttore (giusto perche bisognerà interagire con qualcuno) e occhialoni a mosca alla Mina.
Prima di uscire di casa si fa un ripasso delle cose necessarie: borsone Invicta, chiavi, soldi, sorella con tanto di gatto, telefono e cuffiette (cosi che nel traggitto mi possa chiudere in me ascoltando un po’ di musica).
Il viaggio in treno procede comodo e rilassante: persa nella mia musica e nei miei pensieri.
Arriviamo alla stazione in perfetto orario e, ad aspettarci, troviamo il papone adorato che ci risparmia di prendere l’autobus dalla stazione di Ceccano (FR) che dista pochi chilometri dalla casa dei nonni.
Arrivate! Dai nonni si farà: pasqua, pasquetta e giorno successivo.
Torni a casa che sei pieno come un uovo, il tragitto Ceccano - Roma questa volta si fa in macchina seduta al tuo solito posto, tuo da ben 20 anni, il sedile posteriore dietro il guidatore (guidatore in questione, sempre il papone) con accanto a me la compagna di 20 anni di esperienza la sorella pazza e d’avanti la mia mamma.
Indosso un felpone con le tasche, maglietta disegnata da me con la figura della sfera pokè, jeans e all star gialle (distrutte); solite cuffiette e soliti pensieri.
Giunti a casa si disfano i bagagli, si controllano i vari portali internet per vedere se qualcuno ti scrive e dopo una bella doccia, bollente e rilassante si mettono tuuuutti i panni sporchi a lavare, compreso il felpone del ritorno, con le cuffiette ancora nelle tasche; quando me ne ricordo è già toppo tardi.
Felpone asciutto, cuffie pulite ma sicuramente morte. Prima di gettarle decido di provarle e caspita, funzionavano.
L'insegnamento che ne ho tratto io è: tutto ciò che si da per ovvio non lo è mai. Le cuffie, Stefano, il lavoro, la scuola.. Niente è  quel che sembra..



Nessun commento:

Posta un commento

Esploratore lascia la tua impronta