giovedì 27 febbraio 2014

Il festival della tristezza


Il festival della canzone italiana lo chiamano, il festival più atteso dagli italiani da ben 64 anni. Ah si???
Guardo la prima serata di Sanremo tutti gli anni, solo la prima e non riesco mai ad arrivare fino alla fine della puntata; Sanremo sa di vecchio, è noioso e quest'anno (come anche lo scorso anno) è stato di una tristezza infinita.

I conduttori sono stati di uno scontato assurdo; mosci e tristi. Eh si mammamia, una vera schifezza Sanremo con quei due, Fazio è troppo cretino per essere reale e la Littizzetto, anche se in realtà a me piace, non è proprio adatta a fare la conduttrice in un  programma dove non può essere se stessa.
Per non parlare del palco TRISTISSIMO, sembrava un cantiere non finito, per non parlare  delle mensole dove stava l'orchestra.

Sono contentissima che non è stato consentito ai ragazzi di “Amici” e ai talent in genere di partecipare. Ad eccezione di Giusy Ferreri e Noemi, nate da X Factor, ma che ormai hanno tirato via la veste di"quelladixfactor".

Classifica assolutamente personale:

VOTO 7 1/2 per Arisa, Gualazzi, Rubino e Sarcina. Arisa mi è piaciuta anche se avrei voluto vincesse Gualazzi.

VOTO 6 per Palma e Perturbazione, orecchiabili.

VOTO 5 per Noemi e Renga

VOTO 4 per Ruggiero, Ron (canzoni che sanno proprio di vecchio) e De Andrè che tenta di imitare il padre, ma che ottiene un risultato  pessimo

VOTO 3 per Ferreri e Frankie (blabla)

VOTO 2 Rocco Hunt (vincitore di sanremo giovani)  è stato furbo, solita canzone paracula come quella della Marrone dell'anno scorso; fatta appositamente per vincere, sai se mi canti di crisi e degrado la vittoria è assicurata anche perchè sono i tempi che più toccano gli italiani.

Chiuderei in bellezza con qualche numero:

20'000'000 di euro (4 milioni a serata)

200/250 mila euro per 9 break pubblicitari, a puntata (57 minispot totali)

800 mila euro per Fazio

500 mila euro per Littizzetto

600 mila euro di biglietti

200 mila euro per Ligabue

200 mila euro per Baglioni


E DOPO STE CIFRE FANNO PURE LA SCENETTA DEI DUE DISOCCUPATI.

UNO SCHIAFFO ALLA POVERTÀ'


mercoledì 26 febbraio 2014

Nati così, in mezzo a tutto questo, tra facce di gesso che ghignano e la signora Morte che se la ride,
mentre gli orizzonti politici si dissolvono, mentre i pesci sporchi di petrolio sputano la loro preda oleosa. 
Nati così, in mezzo a tutto questo, tra ospedali così costosi che conviene lasciarsi morire, tra avvocati talmente esosi che è meglio dichiararsi colpevoli, in un Paese dove le galere sono piene e i manicomi sono chiusi, in un posto dove le masse trasformano i cretini in eroi di successo. 
In mezzo a tutto questo ci muoviamo e viviamo, a causa di tutto questo moriamo. 
Castrati Corrotti Diseredati Per tutto questo. 
Le dita vanno in cerca di un Dio insensibile. Le dita cercano la bottiglia, le pillole, qualcosa da sniffare. 
Siamo nati in mezzo a questa morte dolorosa che incombe. 
Ammazzarsi in pieno giorno per la strada non sarà più un crimine, resteranno solo pistole e folle di sbandati, la terra sarà inutile, il cibo diventerà un rendimento decrescente, l'energia nucleare sarà in mano alle masse, il pianeta sarà scosso da un'esplosione dopo l'altra, uomini radioattivi si nutriranno della carne di uomini radioattivi, la puzza delle carcasse di uomini e animali si propagherà nel vento scuro e il più bel silenzio mai ascoltato nascerà da tutto questo, il sole nascosto attenderà il capitolo successivo.



-Charles Bukowski.

lunedì 17 febbraio 2014

Posta Elettronica; WEB I°

E Riccardo intanto le si strusciava addosso; le baciava il collo, le toccava i seni, intrecciava le dita tra i suoi capelli, ma a lei il cuore non batteva.
Non sentiva niente, non le importava niente, se non tornare a casa e controllare se lui si fosse fatto sentire.
Era li, con quel Riccardo che tentava di infilarle le mani dentro i pantaloni e la lingua in bocca, un ragazzo poco interessato a conoscere la ragazza che aveva tra le mani quanto deciso a levarle i vestiti di dosso.

Ma se il suo corpo si stava concedendo, l’opposto stava facendo la sua testa; era lontana, assorta nei suoi pensieri e nei suoi pensieri non vi era che quel ragazzo che conosceva solo virtualmente e che le faceva accelerare i battiti; pensava a come sarebbe poterlo guardare negli occhi e non soltanto in foto, pensava a come sarebbe poter sentire la sua voce e non ascoltarla attraverso un video, e non poteva evitare di desiderare le sue mani sul suo corpo.

Invece adesso gli occhi che la guardano, le mani che la toccano, le labbra che la baciano erano di una persona che non le faceva provare niente e non vedeva l’ora che tutto finisse.



Tornata a casa, controllò la posta elettronica e si addormentò.

venerdì 14 febbraio 2014

Happy Valentine's Day

Facciamo così: io ammetto di aver voglia di innamorarmi se, chi si mette le corna, oggi evita di festeggiare.

Amare vuol dire condividere le emozioni, sostenere le idee, rispettare gli ideali, tollerare i difetti, adorare i pregi, amare incondizionatamente ; significa avere e dividere per due, perché quando si ama non si è più soli.

Ma tutto questo non si dimostra il 14 febbraio di ogni anno con un pupazzo puzzolente di fragola e i cioccolatini che ti danno consigli, tutto questo si dimostra giorno per giorno, crescendo insieme alla persona che si sceglie e affrontando insieme la vita.

Amare, è non aver paura di perdersi nel profondo dei suoi occhi, è voler assaporare costantemente la sua pelle e aver voglia di godere del profumo del suo sorriso.



L’amore è la mia paura più grande, ma anche quello che voglio più di ogni altra cosa.
Cavalcherò la vita fino alla risata perfetta...

domenica 9 febbraio 2014




staring at the bottom of your glass, 
hoping one day
you’ll make a dream last, 
but dreams come slow
and they go so fast


you see her when
you close your eyes, 
maybe one day
you’ll understand why, 
everything you touch
surely dies